Descrizione
Le domande sull’educazione si fanno sempre più pressanti. E l’invocazione della formazione come panacea, per molti dei mali che affliggono oggi individui e società, trova posto su media, programmi governativi e luoghi una volta deputati alla costruzione delle giovani generazioni. C’è chi ha anche parlato, con autorevolezza e disegno di lunga durata, di emergenza educativa. Ma l’invocazione sembra denunciare anche una colpevole assenza di forza educativa da parte di scuola, famiglie, chiese e partiti. Sembra difficile non convenire su giudizi tanto severi e problematici. Perché la paideia, forse sfibrata, sembra veramente a rischio e sempre più labili si fanno i confini tra educazione e ineduzione, tra paideia e apaideusía. Da tale costatazione, banale ma non lontana dal vero, partono queste riflessioni piane e un po’ amare. Vi si trovano approfondimenti su problemi ancora aperti nell’orizzonte pedagogico, ricordi di maestri antichi e moderni, e qualche pista di ricerca per mettere un po’ di ordine concettuale in prati vasti di retorica educativa. Dunque, non pretese di sistematicità, ma solo stimoli a pensare. Un lavoro non del tutto inutile, forse, per chi dovrebbe intendere alla propria e all’altrui educazione intellettuale.