Descrizione
Dopo decenni di ricerche in ambito pedagogico, che hanno visto la seconda metà del Novecento continuamente rincorrere paradigmi e canoni educativi teorico-pratici, è arrivato il tempo dei bilanci. E, si spera, di bilanci meno provvisori di quelli via via elaborati dalla cultura pedagogica militante o conservatrice. In effetti, ed è onesto riconoscerlo, il passaggio dalla Pedagogia alle Scienze dell’educazione non è stata operazione facile né indolore. Tanto il punto di vista teorico quanto quello pratico hanno sofferto debolezze concettuali e prassi anchilosate o sterili. Perciò ai due versanti del sapere pedagogico vanno riservati attenzione, rispetto, comprensione. Ed è quanto ha tentato di fare Christoph Wulf, che ha cercato di gettare uno sguardo critico retrospettivo sullo sviluppo delle Scienze dell’educazione in Germania lungo tutto il secolo XX. L’analisi appare preziosa: per il rispetto che egli dedica alla comprensione delle diverse correnti di pensiero e per i suoi misurati interventi critici. Che mai appaiono avvelenati dall’essere anch’egli parte dello sforzo di comprensione di ciò che è accaduto e di ciò che è stato pensato. Perciò si raccomanda al lettore italiano. Che dovrà solo fare lo sforzo, non troppo difficile, di sostituire nomi e processi dello sviluppo storico-pedagogico italiano. Una sintesi, quella di Wulf, che appare davvero equilibrata e pertinente.
Presentazione di Francesco Mattei