Descrizione
Il volume approfondisce il tema del gioco linguistico e delle potenzialità ludico-creative della parola nella letteratura per l’infanzia: dalla presentazione diacronica di materiale letterario e poetico significativo, alla riflessione critica sugli esiti fecondi della creatività linguistica volta alla formazione del giovane lettore. Il focus della ricerca si incentra su alcuni autori, in particolare Carroll di Alice e Swift di Gulliver, ma anche su specifici filoni letterari (il nonsense anglosassone, i mondi rovesciati ed utopici di impronta popolare) e la più recente ed innovativa produzione a partire dagli anni Sessanta in Italia. Specificatamente l’apporto di Rodari, in questa direzione, si fa ‘stemma’ di una rinnovata espressione letteraria rivolta all’infanzia. Il suo contributo poetico e pedagogico per certi aspetti si accomuna all’esperienza creativa di Alfonso Gatto e di Toti Scialoja, di Roberto Piumini e Bianca Pitzorno, tra gli altri. La ricerca, rivolta agli studiosi di letteratura per l’infanzia, ai docenti e agli operatori nell’ambito della formazione, si propone di evidenziare il valore di una narrativa ‘aperta al possibile’, che scardina gli schemi codificati e si delinea come dispositivo di rottura – tra comico e sperimentalismi linguistici – e di interpretazione diversa/ulteriore della complessità del reale.