Descrizione
Il pensiero utopico è caratterizzato da una esigenza di cambiamento radicale della società. Ma è necessario, per questo, un mutamento altrettanto radicale del modo di essere e di pensare dell’uomo. Perciò l’organizzazione pedagogica è un momento essenziale di ogni progetto utopico degno del nome: nel senso che esso si caratterizza proprio per quella tensione al cambiamento che può realizzarsi solo attraverso una specifica ed adeguata paideia coerente con il progetto utopico proposto. Gli scritti presentati nel volume – che vanno da Macaria di Samuel Hartlib, testimone della rivoluzione puritana, a J.-J. Rousseau, L.S. Mercier, inventore dell’ucronia, a Vincenzio Russo, martire della Rivoluzione napoletana del ’99, a Labriola e Gramsci, fino all’utopia (distopia) del Novecento, con l’opera di Aldous Huxley – cercano di verificare la presenza, esplicita e implicita, dell’istanza pedagogica all’interno del pensiero di questi Autori. Il tentativo è quello di far emergere il modo in cui il momento pedagogico interagisce con l’intera struttura del progetto utopico e di rilevarne l’imprescindibile importanza funzionale e strategica.