Ancora su Epitteto

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Il presente studio rappresenta il completamento di altro lavoro dello stesso autore: La paideia della volontà. Una lettura della dottrina filosofica di Epitteto. Più specificamente, si tratta della stesura di un glossario ragionato delle Diatribe e di un tentativo di lettura paidetica del Manuale.

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Descrizione

Il presente studio rappresenta il completamento di altro lavoro dello stesso autore: La paideia della volontà. Una lettura della dottrina filosofica di Epitteto. Più specificamente, si tratta della stesura di un glossario ragionato delle Diatribe e di un tentativo di lettura paidetica del Manuale. Così, l’an­tico e prezioso volumetto è analizzato con categorie sintoniche già utilizzate nel precedente lavoro di approfondimento critico-pedagogico delle Diatribe e dei Frammenti. E proprio tale continuità ha motivato l’ulteriore lavoro sul celebre e mai dimenticato volumetto. Dunque, per un verso ci si trova di fronte ad un completamento della precedente fatica; per un altro, si presta una doverosa attenzione alla figura di Epitteto, legata in misura rilevante alla altalenante ma perdurante fortuna del suo Manuale lungo i secoli. Per i prestiti interpretativi, il giovane autore è in parte debitore delle letture ermeneutiche di Hadot, della scuola francese e della lettura bonhoefferiana dell’etica stoica. Per altro verso, egli traduce i punti di vista che già furono della sua Maestra Edda Ducci, da cui ha appreso – e se ne scorge traccia marcata –, la lezione dell’onesto ricercare e dello scrupoloso documentare. Ciò detto, unicuique suum. E di Costa è certamente l’acribia sulla pagina e la curvatura dell’interpreta­zione pedagogica. Che costituisce, oggi, un tentativo da salutare con plauso e da incoraggiare. Giacché un ritorno ai classici potrebbe salvare, forse, dall’asfissia degli attuali luoghi comuni.

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