Descrizione
Amici e colleghi di diverse generazioni si sono incontrati, nel giugno del 2008, per rendere omaggio a Mario Manno, in occasione del suo LXXX compleanno. Un omaggio che ha voluto evitare, nei limiti del possibile, le vacue retoriche dell’elogio. Perciò si è pensato, per la circostanza, di approfondire temi da lui trattati e di dialogare con lui su problemi aperti e snodi concettuali ancora vivi nel panorama pedagogico e filosofico. Ed è quanto il presente volume vuole per la circostanza testimoniare. Il profilo storico-concettuale di Manno non troverà certo piena luce in questi scritti interroganti, ma su alcuni passaggi critici della sua opera si è tentato di gettare uno sguardo di curiosa amicizia ricercante: con il proposito, si spera non del tutto vano, di offrire un contributo non pleonastico ad alcuni passaggi significativi del suo itinerario teoretico. Del resto, troppo caratterizzato è il suo apporto alla riflessione filosofico-pedagogica per restringerlo in sguardi volutamente incompleti. I suoi contributi alla tematizzazione del personalismo e della configurazione della persona fanno ormai parte di una tradizione culturale consegnata alla storia dell’educazione. Come pure i suoi contributi critici su Platone, Kant, Dewey, Marx, Rosmini o della Volpe: i compagni di strada che, in fasi diverse del suo percorso, hanno delineato la fisiognomica del suo personalismo critico. Compagni esigenti, questi auctores, come esigente è il nucleo teoretico trattato. Da qui una vis interrogante che stenta a trovare quiete.