Come in uno specchio, titola questo studio. E il sottotitolo (Teatro e formazione dell’io. Figure e percorsi del Novecento) specifica senza ambiguità che ci si muove in area di formazione e di educazione, di vita che prende-forma e di riflessione sulla vita che prende-forma. Si è cioè in un contesto di riflessione critica sull’educazione.
Come in uno specchio
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Descrizione
Come in uno specchio, titola questo studio. E il sottotitolo (Teatro e formazione dell’io. Figure e percorsi del Novecento) specifica senza ambiguità che ci si muove in area di formazione e di educazione, di vita che prende-forma e di riflessione sulla vita che prende-forma. Si è cioè in un contesto di riflessione critica sull’educazione. E qui, per la strada del teatro, si tenta di riflettere sulla composizione e scomposizione dell’Io in un Novecento segnato da grandi fratture e da grandi rappresentazioni sceniche di quelle fratture. Il tentativo non è certo nuovo, giacché in anni passati quella strada è già stata tentata da altri cercatori del (malfermo) soggetto. Ma, forse, è originale, in questo studio, l’ampio spettro dei palcoscenici calcati e dei grandi maestri chiamati a testimoni. Si pensi a Brecht e Artaud, a Kraus e Ionesco, a Jarry e Vitrac, a Copeau e Stanislavskij. E, naturalmente, al sempreverde Pirandello… e alle maestre che a scuola hanno fatto e “fanno teatro”. Ma il tutto suona anche come un tentativo di dare senso nuovo alla parola pedagogica, una parola che ha forse perso, nel tempo, parte della sua carica semantica. Saprà il teatro, nella sua necessaria enfasi sul mestiere e sulla maestria della parola e della sua dizione, restituire forza alla parola educativa? È l’auspicio, non utopistico, che qui si tenta di formulare.
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.4 kg |
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Dimensioni | 1.4 × 15 × 24 cm |
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